La voglia di accogliere un bimbo in difficoltà non è nata dal bisogno di riempire un vuoto, ma al contrario dalla necessità di “dare sfogo” ad un pieno di amore, di felicità, di gioia di vivere; dalla consapevolezza che le cose belle, di cui la nostra vita è così ricca, meritano di essere condivise e dalla voglia di insegnare ai nostri bambini questa verità tanto importante.
S. è entrato per la prima volta nella nostra casa poco più di un anno fa.
In punta di piedi, serio e silenzioso, sembrava sempre aver paura di fare qualcosa di sbagliato. Ma è bastato passare qualche ora insieme, fare merenda e tirare fuori dei pennarelli per vedere spuntare il primo sorriso. Non vive con noi, viene per un pomeriggio a settimana e un po’ più spesso nei periodi in cui non c’è scuola. Lui e la sua mamma sono stati insieme a noi a Natale, uno dei più belli che io ricordi, e per il suo quinto compleanno.
I nostri bambini, che hanno due e quattro anni, stravedono per questo cuginetto maggiore, e la fatica di gestire questo vivace gruppetto è largamente compensata dal gusto di vederli così felici di stare insieme. Ma la cosa più emozionante è forse vedere come si illumina il suo sguardo alla prospettiva di un po’ di tempo solo per noi due.
Il nostro impegno è limitato e non basterà certo a risolvere le difficoltà di questa famiglia, la solitudine in cui la mamma si trova ad affrontare i problemi di ogni giorno, le difficoltà economiche. E forse accettare questo limite è stata la parte più dura di questa esperienza. Ma sappiamo di aver dato loro un punto di appoggio, di aver costruito a poco a poco un rapporto di affetto e di fiducia che speriamo possa aiutare S. a crescere più forte e sicuro di sé.
Affidataria del servizio appoggio familiare